Una rete di enti si unisce per rispondere al bisogno di casa

Dal 2026 le attività di mediazione tra proprietari e inquilini di Trentino Abitare saranno integrate con nuovi strumenti come la gestione diretta di alloggi pubblici e privati e il recupero di immobili in comodato. Oltre a Trento, hanno manifestato la volontà di aderire i comuni di Arco, Borgo, Mori, Riva del Garda, Rovereto, Pergine e la Comunità Alto Garda e Ledro.
Data:

02/12/2025

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© Comune di Trento - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

Il patrimonio di esperienze e relazioni del progetto LocAzione sarà a breve raccolto e sviluppato dalla fondazione Trentino Abitare, promossa sempre da Atas onlus e da L’alveare (ex Casa di accoglienza alla vita padre Angelo), con la partecipazione di altri soggetti come l’Associazione artigiani e piccole imprese del Trentino, la cooperativa sociale Arcobaleno e la cooperativa Movitrento.

Le attività di LocAzione prima e di Fondazione Trentino Abitare poi, hanno ulteriormente incoraggiato diversi enti pubblici del Trentino ad attivarsi per far fronte al sempre più crescente disagio abitativo presente nei propri territori, con l’intento, in particolare, di attivare concreti strumenti di supporto in favore della cosiddetta fascia grigia, ovvero quella quota di popolazione “non abbastanza povera” per beneficiare degli strumenti delle politiche abitative tradizionali (tipicamente l’alloggio sociale, o il contributo all’affitto) ma “non abbastanza ricca” per consentire l’accesso o la permanenza nel mercato delle locazioni private.

È così nata, negli ultimi mesi, una vera e propria rete costituita da amministrazioni comunali e Comunità di valle che hanno manifestato l’intenzione di entrare a far parte della compagine della fondazione Trentino Abitare per fornire supporto alle sue attività e, al contempo, poter beneficiare di azioni e interventi innovativi per affrontare il tema del disagio abitativo. Nei prossimi giorni gli enti formalizzeranno la partecipazione alla fondazione con il voto nei rispettivi Consigli comunali (Arco già l'ha fatto la settimana scorsa). Le adesioni sono sempre aperte a soggetti pubblici e privati che vogliono contribuire a far crescere il progetto.

L’esperienza triennale di LocAzione, tutt’oggi in corso, dal primo gennaio 2026 si concluderà e prenderà il via la fase operativa della fondazione Trentino Abitare, soggetto già formalmente costituito, che ne raccoglie l’eredità e amplia l’offerta dei servizi dedicati al bisogno abitativo sul territorio trentino. La nuova Fondazione proseguirà le attività di consulenza, mediazione e accompagnamento tra proprietari e inquilini avviate da LocAzione, integrandole con nuovi strumenti come la gestione diretta di alloggi pubblici e privati, il recupero di immobili in comodato d’uso, il tutoraggio abitativo e percorsi di formazione rivolti a cittadini e operatori. Un passo avanti importante per sostenere chi cerca casa e valorizzare la disponibilità di chi desidera metterla a disposizione, offrendo garanzie, supporto e fiducia reciproca.

«Viviamo in un Paese segnato da profonde disuguaglianze territoriali che rendono urgente ripensare le politiche per la casa –ha detto il sindaco di Trento Franco Ianeselli nel suo intervento durante la conferenza stampa dedicata all’iniziativa, martedì 2 dicembre in biblioteca a Trento- le misure tradizionali, legate all’edilizia pubblica restano indispensabili, anche se vanno aggiornate in un contesto che impone consumo di suolo zero e maggiore attenzione alla sostenibilità. Con la fondazione Trentino Abitare vogliamo sostenere questo percorso, coinvolgendo i comuni per aumentare gli alloggi disponibili e costruire fiducia attorno al progetto. Senza fiducia il mercato non si apre e i proprietari non mettono a disposizione gli alloggi, e nessuna politica può funzionare.»

«Abbiamo voluto organizzare questa conferenza stampa insieme agli altri comuni perché la sfida della casa riguarda tutti -ha aggiunto l’assessora alle politiche sociali Giulia Casonato.- La fondazione è un esempio concreto di come pubblico e privato possano collaborare in modo efficace e innovativo, offrendo risposte soprattutto a quella fascia di famiglie che lavora ma fatica comunque a trovare un alloggio. Anche perché è presente sul territorio l'enorme potenziale di circa 5 mila appartamenti sfitti. In molti casi i proprietari non si fidano a metterli sul mercato e gli incentivi economici sperimentati finora non bastano.»

In rappresentanza di altri comuni che aderiranno a Trentino Abitare sono intervenuti Arianna Miorandi, assessora alla cultura e al benessere sociale del comune di Rovereto, Barbara Angelini, vicesindaca e assessora alle politiche sociali del comune di Riva del Garda, Gabriele Mylonas, assessore alle politiche abitative del comune di Borgo Valsugana, e Mattia Mascher, assessore alle politiche sociali del comune di Arco.

«Il tema dell’abitare e della ricerca di una casa è al centro dell’attenzione della nostra amministrazione comunale -ha detto la vicesindaca di Riva del Garda Barbara Angelini- è una problematica che non riguarda solo il nostro territorio ma che interessa l’Italia, l’Europa e, oserei dire, il mondo intero. Come assessora alle politiche sociali, così come il sindaco Alessio Zanoni, incontriamo quotidianamente molte persone alla ricerca di soluzioni abitative. Parliamo di nuclei familiari molto diversi: da chi vive situazioni di fragilità sociale a famiglie “normali”, mono o bireddito, che pur non avendo particolari difficoltà non riescono comunque a trovare una casa. È la cosiddetta fascia grigia della popolazione. Riva del Garda, come i comuni qui rappresentati, è stata dichiarata area ad alta tensione abitativa. È necessario mettere in atto strategie nuove e diversificate per affrontare questo problema. Non si può pensare di intervenire sul tema casa, né di affrontare in modo efficace anche la questione degli affitti brevi turistici, senza affiancare i proprietari e senza ricostruire un clima di fiducia che incentivi le locazioni a lungo termine. In questo senso entra in gioco la fondazione Trentino Abitare, che può operare concretamente attraverso azioni di matching, controlli sui curricula abitativi, forme di sublocazione e interventi di ripristino degli appartamenti, sostenendo così i proprietari e favorendo l’affitto stabile. L’adesione del comune di Riva del Garda, insieme ad Arco, alla Comunità di valle e alla cooperativa Arcobaleno, rappresenta un primo passo importante: un tassello nella costruzione di una risposta a un problema che non esito a definire enorme, perché quello dell’abitare è un tema capace di incidere profondamente sulla vita e sulla tenuta delle nostre comunità.»

«Si tratta di uno strumento per ridare fiducia ai locatari -spiega l'assessore alle politiche sociali Mattia Mascher- che si possono appoggiare alla fondazione e con questo superare quella barriera psicologica che spinge a non affittare, causa il timore di affittuari morosi. Questo perché la fondazione all'occorrenza fa sia da mediatore sia da sublocatore. Per quanto riguarda nostro territorio, io e la sindaca Arianna Fiorio riceviamo tantissime segnalazioni di persone e famiglie che si trovano in emergenza abitativa, e questo, oltre che drammatico per le persone, va a incidere sul tessuto sociale perché per lo più sono famiglie con bambini, costrette, per gli affitti troppo alti o perché non trovano alloggio, ad andare via. Sono lavoratori e lavoratrici delle aziende del territorio, e questo processo sta aumentando anche la senilizzazione del nostro tessuto sociale: le persone giovani sono sempre meno e stiamo perdendo una parte importante della nostra comunità. Basti pensare che la nostra scuola media, pur con una popolazione stabile quest'anno ha una sezione in meno, con le famiglie costrette e spostarsi anche molto lontano. Noi come comune abbiamo già aderito con il passaggio in Consiglio comunale la settimana scorsa; è vero che il progetto partirà nel 2026, ma i locatari possono già contattare Trentino Abitare per avere informazioni su come aderire.»

Avviato nel 2023 come un vero e proprio patto per la casa, LocAzione è stato il risultato di un progetto finanziato da un bando promosso da fondazione Caritro, Provincia autonoma di Trento, Consiglio delle autonomie locali e fondazione Demarchi. L’obiettivo era aumentare la disponibilità di alloggi in affitto sul mercato privato, sostenendo chi si trova in difficoltà e tutelando al contempo i proprietari. Alla rete del progetto avevano fin da subito aderito Atas onlus (capofila), L’alveare (ex Casa padre Angelo), cooperativa Fai, Croce rossa italiana – comitato di Trento, i Comuni di Trento e Rovereto, le Comunità della Vallagarina e della val di Non, con il sostegno di Itas Mutua e della Banca per il Trentino Alto Adige. Il comune di Trento ha fornito, oltre a sostegno finanziario, collaborazione operativa alle attività.

In tre anni LocAzione ha ottenuto risultati significativi: quattro sportelli sul territorio (a Trento, Rovereto, Ala e Cles), oltre 860 richieste gestite e quasi 600 persone accolte in cerca di casa, provenienti da sette diversi Paesi. Al progetto hanno concretamente aderito 68 proprietari, 50 le mediazioni abitative andate a buon fine e nessun caso di morosità o conflitto. L’auspicio è che anche altre realtà del settore privato e pubblico, possano valutare in futuro di entrare a far parte di Fondazione Trentino Abitare, riconoscendone il valore come strumento di intervento efficace per affrontare una delle sfide più urgenti: quella di rendere effettivo per tutti il diritto alla casa.

Fondazione Trentino Abitare
via Adamello 1, Trento
https://trentinoabitare.it
0461 1636211
info@trentinoabitare.it

Ulteriori informazioni

Data di scadenza

15/12/2025

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 02/12/2025 18:44

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