Descrizione
Laureata nel 1958 in Scienze politiche e sociali alla Sapienza di Roma, si vide respingere la domanda di ammissione al concorso in quanto, fino a quel momento, i principali concorsi pubblici erano riservati ai soli uomini. Assistita dal costituzionalista Costantino Mortati, nel 1960 vide riconosciute le sue ragioni con una sentenza che apriva le porte, per le donne, a tutti i concorsi pubblici. Da allora la dott.ssa Oliva continua il suo impegno per la parità di genere; tra le sue battaglie, quella per ottenere la riforma sull'attribuzione del cognome della madre ai figli. Nel 2010, in occasione del 50º anniversario della sentenza, fondò l'associazione Rete per la parità, di cui è presidente. Lo stesso anno, su iniziativa dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fu nominata Grande ufficiale della Repubblica italiana.
L'incontro, in videoconferenza all'auditorium del liceo, è stato organizzato dagli studenti col supporto della prof.ssa Claudia Carloni, nell'ambito di un progetto sulle figure femminili che con il loro impegno hanno contribuito a diffondere valori per un mondo più giusto. Le studentesse e gli studenti hanno riportato riflessioni proprie e tratte dalla lettera alle donne di Giovanni Paolo II e dal documento finale della Conferenza mondiale sulle donne svoltasi a Pechino del 1995. I ragazzi, colpiti dalla sua storia, hanno voluto ringraziare personalmente la dott.ssa Oliva per il suo impegno concreto che ha inciso profondamente sui diritti delle donne. Un incontro intenso che ha creato uno scambio, un ponte tra generazioni, e che ha portato anche all'invito da parte della dott.ssa Oliva a un ulteriore incontro in presenza a Roma.
Alla mattinata hanno partecipato, oltre ad alcune classi e insegnanti del liceo, la dirigente Roberta Bisoffi, Loredana Magnoni e Massimo Baroni, genitori di Alba Chiara, e per il Comune di Riva del Garda la consigliera delegata alla pace Francesca Mercadante. Hanno tutti ringraziato i ragazzi per il lavoro svolto e ricordato quanto ancora è lontana la parità, ma anche quanto l'impegno di tanti giovani possa essere una speranza per il futuro.
In allegato i testi degli studenti.