Descrizione
L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa? Lo spettacolo nasce da questa domanda e mette in scena testi che in pochi conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley, racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna.
«Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto.» Esordisce così Paul Julius Moebius, assistente nella sezione di neurologia di Lipsia, nel piccolo compendio «L’inferiorità mentale della donna», scritto nel 1900 e opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario. Donne dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente… secondo Moebius le signore sono provviste di una totale mancanza di giudizi propri. Non solo. Le donne che pretendono di pensare sono moleste e «la riflessione non fa che renderle peggiori.» A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo, giurista e criminologo italiano Cesare Lombroso: le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni. Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli delle donne criminali. Ed ecco un rapido excursus su delitti eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.
Ad accompagnare Veronica sul palco, il musicista Cristian Ruiz che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile. Con questo spettacolo, impreziosito da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui Veronica si sottopone con la sua ironia, raggiungeremo l’acme della cultura maschilista. Paziente lei stessa –causa una passata depressione– Pivetti non manca di raccontare al pubblico alcuni singolari episodi personali e di ricordare, con le parole di Lombroso, che «il maschio è una femmina più perfetta».
Di Giovanna Gra, liberamente ispirato al trattato “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Moebius, con Veronica Pivetti e con Cristian Ruiz. Colonna sonora e arrangiamenti musicali: Alessandro Nidi. Regia: Gra & Mramor.
Ingressi (settore unico)
Intero 14 euro
Ridotto generico 10 euro (fino a 26 e oltre 65 anni di età)
Ridotto giovanissimi 5 euro (fino a 18 anni)
L'acquisto di biglietti per i singoli spettacoli potrà essere effettuato secondo le seguenti modalità:
● con prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it fino alle ore 20 del giorno dello spettacolo (la prevendita online è soggetta a commissione);
● la sera dello spettacolo alla cassa del teatro a partire dalle ore 20.
Per chiarimenti o informazioni si può contattare l'Ufficio attività culturali al numero 0464 573918 oppure all'indirizzo email cultura@comune.rivadelgarda.tn.it
Gli spettacoli seguenti
● martedì 2 dicembre
Tosca e altre due
sala Garda, Palazzo dei congressi, ore 21
● mercoledì 17 dicembre
La versione di Barbie. Monologo comico ad alto contenuto satirico
auditorium del Conservatorio, ore 21
● martedì 27 gennaio 2026
Dalser la Mussolina
sala Garda, Palazzo dei congressi, ore 21
● martedì 24 febbraio 2026
La sedia di Lillà
sala Garda, Palazzo dei congressi, ore 21
● giovedì 5 marzo 2026
Le Indie de qua. Fede, potere e superstizioni ai tempi del Concilio di Trento
sala Garda, Palazzo dei congressi, ore 21
● venerdì 20 marzo 2026
Iliade. Il coraggio dei codardi
auditorium del Conservatorio, ore 21