Descrizione
Ad accoglierlo, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti con l'assessore Failoni e numerosi amministratori, tra i quali per Riva del Garda il sindaco Cristina Santi. Per la Provincia c’erano anche i dirigenti generali del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col (che è anche responsabile del procedimento), del Dipartimento infrastrutture Luciano Martorano, del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia e cooperazione Roberto Andreatta, nonché il sostituto dirigente del Servizio opere stradali e ferroviarie Carlo Benigni.
Il ministro Salvini ha visitato non solo il cantiere del grande tunnel stradale che collegherà l'Alto Garda e la Vallagarina, ma anche la bonifica in corso della discarica della Maza, che si avvale di macchinari all'avanguardia a livello internazionale. Il presidente Fugatti e i tecnici provinciali hanno colto l'occasione anche per parlare della realizzazione di quella che rappresenterebbe un'altra opera strategica per la mobilità della zona, ovvero la ferrovia Rovereto-Riva del Garda.
In seguito si è tenuta a Trento in Provincia una conferenza stampa, nella quale il presidente Fugatti ha confermato la previsione di aprire, nel mese di settembre, la galleria principale, dopo l'apertura del tunnel di servizio avvenuta a fine novembre. Il ministro Salvini ha elogiato il modello trentino, evidenziando come il valore aggiunto sia anche la collaborazione istituzionale fra i diversi enti e il territorio.
Collegamento Passo San Giovanni-Cretaccio
Il collegamento stradale Passo San Giovanni-Cretaccio è l'intervento complessivo di adeguamento della viabilità dell'Alto Garda, comprensivo di collegamento con la statale 240 e con la variante Arco-Riva del Garda, sulla statale 45 bis. È diviso in unità funzionali. L’unità funzionale 2, attualmente in corso, riguarda la realizzazione del tunnel a nord dell’abitato di Nago, l'intersezione al passo San Giovanni e la bretellina di collegamento alla statale 240 dir. in località Maza. Il costo complessivo dell’opera è di 113.898.149,54 euro. Tre le parti principali che costituiscono quest'opera:
- intersezione sulla statale 240 in località San Giovanni, nel Comune di Nago-Torbole: è costituita da una rotatoria posizionata sul lato destro della statale 240 e include l’adeguamento della viabilità comunale esistente di accesso alla zona industriale Mala, per uno sviluppo di 745 metri;
- galleria con piattaforma stradale a tre corsie, comprensiva di cunicolo di sicurezza: il tunnel ha uno sviluppo complessivo di 2791 metri, di cui 2713 scavati in naturale e 78 costituiti da brevi tratti iniziali di galleria artificiale; la pendenza massima è del 5%, le piazzole di sosta sono a una distanza di 600 metri per ogni senso di marcia, mentre la via di fuga è costituita da un cunicolo di sicurezza, collegato alla galleria stradale tramite 17 bypass pedonali a interasse di 150 metri;
- intersezione in località Maza a mezzo di rotatoria, che si collega alla viabilità esistente tramite una bretellina, una galleria di svincolo e una rotatoria di connessione, prevista sulla statale 240 dir: la galleria principale termina sul lato di Arco con una rotatoria, posizionata a circa 119 metri s.l.m., nell’area della discarica della Maza; questa rotatoria è collegata alla soprastante rotatoria, prevista sulla statale 240 dir, da una bretella stradale che si sviluppa per 620 metri.
Il 25 novembre 2022 è stato completato lo scavo del cunicolo di sicurezza per lo sviluppo di 2.708 metri. Ciò ha comportato la movimentazione di materia di circa 151 mila metri cubi di materiale per 30 mesi di lavoro. Il rivestimento definitivo è stato realizzato fino alla progressiva 0+447 dall’imbocco San Giovanni. A oggi sono stati gettati 3352 metri cubi di calcestruzzo e posati 161.700 chilogrammi di ferro d’armatura, 120.900 chilogrammi di centine e 8350 metri cubi di calcestruzzo proiettato.
La galleria principale si trova a uno stadio di avanzamento dello scavo di 800 metri dall’imbocco lato San Giovanni e di 608 metri dall’imbocco lato Maza, per un totale di 1.408 metri su un totale di 2.699. Ciò ha comportato la movimentazione di circa 405 mila metri cubi di materiale di risulta. Il rivestimento definitivo è stato realizzato per 590 metri nell’imbocco lato San Giovanni; a oggi sono stati gettati 17.523 metri cubi di calcestruzzo, posati 980.114 chilogrammi di ferro d’armatura, 129.864 chilogrammi di centine e circa 12 mila metri cubi di calcestruzzo proiettato.
Si prevede che gli scavi terminino entro fine settembre 2023 e i getti dei rivestimenti definitivi entro il primo quadrimestre del 2024. Gli appalti sequenziali inerenti gli impianti tecnologici e le pavimentazioni bituminose saranno attivati rispettivamente entro il terzo quadrimestre del 2023 ed entro il secondo quadrimestre del 2024.
Discarica della Maza (opere ambientali)
La bonifica della porzione non impermeabilizzata del primo lotto della discarica è arrivata circa a metà e si sta procedendo ad innalzare il basamento per la futura sede stradale in uscita dalla galleria. L’intervento è finalizzato alla rimozione di circa un milione di metri cubi di rifiuti depositati sul vecchio primo lotto della discarica, nel loro trattamento mediante vagliatura con due macchinari destinati alla separazione delle plastiche di elevata tecnologia (attualmente ci sono cinque prototipi al mondo di cui due nel cantiere della Maza), compattazione, stabilizzazione a calce e ricollocazione dei rifiuti e del materiale stabilizzato, per consentire la realizzazione del tracciato stradale. Si prevede di completare l'intervento entro la fine del 2024.
Ferrovia Rovereto-Riva del Garda
La scorsa estate la Provincia aveva chiesto l’inserimento del collegamento ferroviario Rovereto-Riva del Garda nel documento strategico della mobilità ferroviaria, concordato tra lo Stato e Rete ferroviaria italiana. Si tratta di un’opera strategica di valenza europea perché favorirà lo sviluppo dell’area turistica dell’Alto Garda trentino portando benefici a tutto il bacino gardesano e le connessioni attraverso la linea del Brennero verso il Nord del Continente e il resto del Paese. In base alle stime l'investimento per quest'opera, da aggiornare a seguito del caro materiali, dovrebbe essere di 230 milioni di euro, su un totale di costi calcolati di 317 milioni di euro, per una ricaduta complessiva in termini di benefici economici di 450 milioni di euro.
L'intervento è stato oggetto, nei mesi scorsi, sia di uno studio di fattibilità sia di un’analisi costi-benefici. Proprio in base a quest'ultima, la nuova linea potrebbe avere una capacità di trasporto media al giorno di 6.700 passeggeri e momenti di picco di 10 mila. Per fare un raffronto, prima della pandemia di covid-19 la linea della Valsugana trasportava 5.500 passeggeri con 42 corse, mentre la Brennero fra Trento e Verona si attesta su 15 mila passeggeri, per un centinaio di treni al giorno. Permetterebbe quindi di dare respiro a un’area di grande richiamo turistico (basti pensare che su una media di 12 milioni di presenze turistiche all'anno in Trentino, un terzo di queste sono legate al Garda trentino, di cui il 60% proveniente dall'area tedesca).